Condono edilizio a Ischia, che cos’è l’articolo 25- Corriere.it

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Condono edilizio a Ischia, che cos’è l’articolo 25- Corriere.it

Author: Franco Stefanoni
Data : 2022-11-28 13:04:26
Dominio: www.corriere.it
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di Franco Stefanoni

Le accuse a Conte per il decreto del 2018. La «corsia preferenziale» per sanare le irregolarità. Le polemiche e le responsabilità: tutto quello che c’è da sapere sul provvedimento che fa discutere dopo la tragedia di Ischia

Una sanatoria? Un condono? Una semplificazione edilizia? Giuseppe Conte, premier tra il 2018 e il 2021, è finito sotto attacco per aver permesso l’approvazione di un articolo in un decreto del settembre 2018 ora al centro delle polemiche dopo la tragedia della frana sull’isola di Ischia. Si tratta di un decreto firmato anche dai ministri M5S Luigi Di Maio (Sviluppo economico e Lavoro) e Danilo Toninelli (Infrastrutture e trasporti); prevedeva tempi e modi più snelli per sanare i conti con i Comuni in caso di irregolarità. In pratica, adesso, l’accusa è di aver allora abbassato la guardia in materia ambientale favorendo di fatto l’abusivismo e i rischi di sicurezza sul territorio. Una situazione che coinvolge anche la responsabilità dei sindaci e che ha fatto dire a Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: «Secondo me basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano costruire».

L’articolo 25

Quel decreto, noto come decreto Genova (licenziato dopo il crollo del Ponte Morandi) nel nome della ricostruzione della tutela ambientale, conteneva infatti un articolo, il 25, intitolato «Definizione delle procedure di condono» dedicato proprio a Ischia. Conte ora dice: «Non era affatto un condono, ma un’accelerazione della procedura per esaminare le pratiche». Ma non tutti la vedono così. Secondo Matteo Renzi «c’è un limite alla decenza e lui oggi l’ha superato, è senza vergogna, chieda scusa». Per Carlo Calenda è stato un «grave errore». Per Alessia Morani del Pd: «Abbia il buon gusto di rimanere in silenzio».

Cosa dice il decreto

Il decreto del 2018, all’articolo 25, prevedeva una corsia preferenziale per l’esame delle domande di sanatoria delle case danneggiate o distrutte dal sisma dell’agosto 2017 (comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno con 13 mila abitanti). Doveva essere nominato un commissario straordinario (commissario straordinario per il dissesto idrogeologico è il presidente di Regione); veniva abolita l’unità di missione «Italia sicura» e bloccato il progetto «abitazione Italia» (per mettere in sicurezza le zone a rischio sismico) lanciato con Renzo Piano. Le istanze sarebbero state esaminate in base ai parametri dei condoni del 1985, quello Craxi-Nicolazzi, e del 1994, il primo del governo Berlusconi, anche se gli abusi erano stati realizzati in epoca successiva, purché fino al 31 marzo 2003, e un terzo condono del settembre di quell’anno. Le prime due sanatorie riguardavano gli immobili realizzati ex novo in zone a vincolo di inedificabilità assoluta, mentre la norma del 2003 bloccava il condono anche per le case abusive edificate in zone soggette a vincolo di inedificabilità relativa. Il condono del 2003 imponeva, inoltre, vincoli più stringenti per le volumetrie condonabili.

I numeri

Dal 1985 a oggi sono state infatti circa 27 mila le istanze di condono edilizio presentate (60 mila sono gli abitanti di Ischia, 90 mila vani, 13.500 le abitazioni sorte senza licenza), di cui circa 1.300, ha ricordato l’ex ministro M5S dell’Ambiente Sergio Costa, quelle prese in esame e su cui si è deciso. Costa nel 2018 si era opposto al decreto. Nei soli comuni di Casamicciola Terme (dove manca il piano regolatore) e Lacco Ameno, con circa 13 mila abitanti, le pratiche risultano oltre 6 mila. Per Legambiente, «il numero di fabbricati danneggiati che hanno fatto richiesta di condono dopo i decreto del 2018 sono a oggi circa 1000». Nel complesso le istanze di condono risultano 8.530 a Forio, 3.506 a Casamicciola, 1.910 a Lacco Ameno. Di ordinanze di demolizione da parte dei Comuni se ne contano a migliaia, ma nessuna è stata portata a termine. Circa 10 mila le sentenze penali dei giudici, eseguite per il 2%.

28 novembre 2022 (modifica il 28 novembre 2022 | 12:58)

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